Quanto costa la ristrutturazione di una casa vecchia: valutazioni e raccomandazioni per non sforare il budget

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Quanto costano i lavori di ristrutturazione di una casa? Quando si eredita o si sceglie di acquistare una casa vecchia, è necessario e prioritario preventivare le spese da sostenere con un progetto ben definito, che consideri i costi di ristrutturazione, ma anche gli eventuali incentivi e i bonus da poter sfruttare per risparmiare sulla cifra complessiva. Come valutare, quindi, in modo attento i costi per la ristrutturazione di una casa datata? Ecco i consigli dei nostri esperti.

Il computo metrico estimativo, capitolato e contratto d’appalto per la ristrutturazione

Per la ristrutturazione di una casa vecchia, il primo passo da compiere è redigere un documento analitico che prende il nome di computo metrico estimativo (CME). Questo documento serve per definire i costi di costruzione e ristrutturazione di un immobile.

Indipendentemente dal fatto che si debba ristrutturare la prima casa o una seconda abituazione dove trascorrere le vacanze, questo documento è molto utile, perché consente di indicare:

  • Il numero dei lavori da effettuare per la ristrutturazione dell’abitazione
  • La descrizione di tutti gli interventi da portare avanti in ogni stanza dell’immobile
  • La definizione delle dimensioni dell’ambiente (altezza, larghezza e lunghezza)
  • L’entità delle opere che occorre realizzare, come abbattimenti, lavori in muratura, costruzioni da fare ex novo o semplici rifiniture.

Ad ogni voce devono essere poi aggiunti i relativi costi. Proprio per tale ragione, stilare questo documento è estremamente importante, perché permette di valutare in modo attento i costi necessari allo svolgimento dei lavori. Il computo metrico estimativo interessa principalmente il progettista, il committente e l’impresa che effettuerà il lavoro; in questo modo tutti gli interessati potranno seguire il preventivo senza sforare il budget.

Per capire quanto costa la ristrutturazione di una casa al metro quadro – e ottenere così un preventivo che sia il più preciso possibile – viene in supporto un altro documento importante: il capitolato d’appalto. Si tratta di un certificato tecnico, che si allega al contratto d’appalto, cui si fa riferimento per definire le specifiche tecniche destinate alle opere che si devono eseguire per effetto del contratto.

Il documento contiene: il dettaglio delle opere, le modalità di realizzazione, i materiali da usare e i requisiti necessari per la corretta esecuzione. Infine, ad ogni voce, anche in questo caso, si associa la valutazione economica per evitare successive contestazioni alla consegna o vizi nell’opera eseguita. Questo documento permette anche di remunerare la prestazione sia a corpo, sia a misura. All’interno dei capitolati d’appalto maggiormente articolati e più complessi, è possibile altresì verificare il prezzo delle singole prestazioni con un elenco dettagliato.

Incentivi e bonus per la ristrutturazione della casa

In caso di ristrutturazione di una casa, per valutare in modo attento i costi, è necessario definire anche quali sono i possibili bonus in grado di contenere la spesa complessiva da sostenere. Attualmente, tra gli incentivi per la ristrutturazione della casa troviamo, in primis, il nuovo bonus 110%, anche denominato superbonus 110%. Si tratta di un’agevolazione introdotta dal Governo a Maggio del 2020 e permette di ottenere un bonus – che copre il 110% delle spese di ristrutturazione – a tutti coloro che effettuano i lavori dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 su edifici residenziali.


>> NOVITÀ: Il superbonus è stato prorogato con la legge Bilancio 2021 al 30 giugno 2022 per gli edifici residenziali e al 31 dicembre 2022 per i condomini.


I lavori coperti dal bonus, come definito dal decreto legge, sono: cappotto esterno, nuovi infissi, una nuova caldaia a basse emissioni, pannelli solari e altri sistemi che contribuiscono ad abbassare di due classi l’efficienza energetica dell’abitazione. Il superbonus 110% si ottiene fino a un massimo di spesa di 60.000 euro e può essere ceduto all’azienda come credito d’imposta. In questo caso, non si pagherà nulla per i lavori svolti.

Se non è possibile accedere al superbonus 110%, o è necessario effettuare lavori che esulano da quelli compresi all’interno del nuovo decreto, esistono altri incentivi per la ristrutturazione della casa. Tra questi troviamo anche l’Eco-Bonus, il Sisma Bonus e il Bonus Ristrutturazione.

Il bonus Ristrutturazione prevede un rimborso Irpef in 10 rate annuali del 50% sulla spesa complessiva sostenuta, che non deve superare i 96.000 euro. L’Eco-Bonus permette di ottenere, invece, un rimborso Irpef dal 50% al 65% in caso di realizzazione d’interventi come cappotto termico interno, sostituzione degli impianti di riscaldamento, ecc.
Infine, il Sisma Bonus prevede un rimborso, sempre sull’Irpef, fino all’85% per aumentare il livello di sicurezza dell’immobile che si trova in una zona sismica di tipo 1, 2 o 3, nel limite di spesa pari a 96.000 euro.

Una novità è anche il fatto che questi crediti ora possono essere ceduti a condizioni vantaggiose a degli Istituti di Credito.

Per riuscire a definire correttamente i costi di ristrutturazione di una casa, sia interni sia esterni, come abbiamo evidenziato sopra, è possibile sfruttare due documenti tecnici: il computo metrico e il capitolato.

Ma quanto costa mediamente la ristrutturazione di una casa al metro quadro?
Definire un prezzo specifico al metro quadro
è molto difficile, perché naturalmente ogni casa ha una storia a sé, proprio come le esigenze dei nuovi proprietari. Cambiando le necessità, la tipologia di lavori e i tempi ristrutturazione, cambia di conseguenza anche il prezzo.

Tuttavia, per avere un’idea di massima, nel momento in cui si parla di ristrutturazione, è possibile stimare una media di 500 euro al metro quadrato.

Per avere una cifra reale, precisa e personalizzata è opportuno affidarsi sempre a progettisti, designer e architetti esperti, che sappiano valutare in modo corretto i costi di una ristrutturazione per una prima o una seconda casa.


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